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Storia - MUDr. Emília Vlčková

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Madre di quattro figli, pediatra

Sono una pediatra. Ho quattro figli di età 17, 15, 12 e 9 anni. Tra il 1995 e il 2000 ho frequentato corsi specializzati di omeopatia. Sono titolare di un certificato della Scuola Austriaca di Omeopatia, ho frequentato corsi di omeopatia indiana (quella cosiddetta "rivoluzionaria") ed ho anche partecipato al corso BIHOST (metodo di regolazione biochimica-omeopatica del metabolismo). Dato che in quel periodo ero per lo più in maternità, mi servivo dei farmaci omeopatici per curare soprattutto i miei bambini e alcuni conoscenti. Ero entusiasta di questo tipo di cura. Ero sicura di somministrare palline innocue fatte di erbe.

Per quanto riguarda i miei figli ho utilizzato l'omeopatia soprattutto per alcune infezioni delle vie aeree superiori. Ricordo che riuscii a guarire una bronchite a mia figlia, dopo aver fatto ricorso ad antibiotici ma senza successo. Feci anche esperienza diretta sulla mia persona; assunsi infatti degli omeopatici e il giorno dopo osservai la scomparsa di una verruca. A volte, su alcuni conoscenti, gli omeopatici non facevano effetto, cosa che giustificavo adducendo la mia ancora non matura esperienza. Poi però sui bambini iniziarono a comparire i primi problemi e qui non v'erano giustificazioni che tenessero. Non erano problemi fisici ma di carattere psicologico.

Bene, e allora? Qual è stato il prosieguo del mio cammino sulla strada dell'omeopatia? Il nostro sacerdote mi avvisò che questi metodi terapeutici sono sostenuti dal movimento New Age; io però difendevo a spada tratta l'omeopatia e così lui mi disse di effettuare ulteriori ricerche. E decisi così di frequentare altri corsi. Acquistai anche l'apparecchiatura che consigliavano in occasione di un corso. Avevo previsto di dedicarmi all'omeopatia non appena terminato il congedo di maternità. Eppure dentro di me sentivo una sorta di ansia e non capivo da dove scaturisse. Avevo letto praticamente tutto sull'omeopatia. Avevo anche chiesto a diverse persone cosa ne pensassero ma nessuno mi aveva dato risposte soddisfacenti.

Quanto al parere della Conferenza episcopale slovacca riguardo all'omeopatia (pubblicato su un numero del settimanale "Katolícke noviny" del 1996), io lo percepii come consenso della Chiesa alla mia scelta terapeutica. Eppure la coscienza mi diceva: "non curare così". Per questo motivo mi astenevo dal curare persone sconosciute con omeopatici. Li provavo solo su chi conoscevo. E addirittura ai miei figli davo solo ed esclusivamente omeopatici. Erano diventati per me quasi delle cavie su cui provavo questi farmaci omeopatici. Da qualche parte del mio cuore persisteva un forte senso di inquietudine; dall'altro lato però l'omeopatia mi motivava, mi attraeva. Non riuscivo a distinguere bene le cose; cercavo e ricercavo bramosamente la verità. E alla fine la trovai... Nei miei pensieri finalmente un punto di svolta. A contribuire furono due eventi:

Una mia conoscente mi raccontò di un alcolizzato trovato allungato a terra in pieno inverno. Lo portarono a casa e subito iniziarono a pregare la preghiera di liberazione dal demone dell'alcolismo. Dopo un mese osservarono che la persona interessata aveva smesso di bere e si stava preparando a ricevere i sacramenti. Ella mi spiegò quella preghiera. Io la sentivo per la prima volta.


Poi all'improvviso mi ritrovai in mano il libro della dottoressa della dottoressa Juditha Erdélyiová: Alternatívna medicína vo svetle Biblie (MSEJK, Bratislava 2000)[La medicina alternativa alla luce della Bibbia]..

In quest'opera l'Autrice associa spesso la medicina alternativa (categoria dove figura anche l'omeopatia) con l'occultismo. Rimassi terrificata. Forse potevo avere anch'io a che fare direttamente con qualcosa di simile. In quel dato istante mi trovavo a casa; così mi inginocchiai davanti alla croce e pregai: "Signore Gesù, ti prego, liberami dallo spirito della magia e dell'occultismo." Poi ho anche pregato perché ricevessi i doni dello Spirito Santo. La preghiera veniva davvero dal cuore, da una dimensione interiore in preda al caos; in seguito avrei capito come avrebbe cambiato il mio orientamento nella vita. Ciò che accadde nella mia mente dopo quella preghiera è per me ancora oggi qualcosa di miracoloso. Di colpo iniziò ad essere tutto chiaro. L'apparecchiatura.

All'ultimo corso di formazione avevo acquistato due apparecchi, convinta che mi sarei dedicata all'omeopatia e che li avrei utilizzati. Grazie ad uno strumento di misura basato sul metodo EAV è possibile eseguire un test sul paziente e trovare l'omeopatico adeguato per lui. In questo modo si risparmia molto tempo e l'omeopata non deve stare a trovare il farmaco esatto nel Repetitorium e nella Materia Medica. Addirittura l'apparecchio consente di produrre un omeopatico anche solo con l'acqua. Basta soltanto possedere gli omeopatici diagnostici. Dopo di che l'apparecchio prepara per il paziente delle gocce omeopatiche (o se volete acqua fresca) dove sono state trasferite le informazioni dell'omeopatico. Mediante l'apparecchio è anche possibile misurare l'energia nei singoli punti di agopuntura.

Ai corsi di formazione questo apparecchio era venduto da rappresentanti commerciali stranieri. Dovetti decidere in fretta. I colleghi omeopati mi consigliarono che era opportuno possedere un apparecchio di questo genere. Quando l'acquistai non mi venne affatto in mente di chiedere esattamente in che modo funzionasse. Dopo la preghiera mi si aprì la mente: produce omeopatici usando solo acqua - ma è magia! Andai a verificare in quali unità di misura l'apparecchio misura l'energia nei punti di agopuntura. Sul quadrante però non v'erano alcune unità. Mi resi conto che l'apparecchio dava soltanto due semplici risposte (come un pendolo): la risposta era "sì" quando sull'apparecchio si illuminava una luce tra i punti 80 e 90; oppure "no" quando la luce era tra 50 e 60. Fu con estremo terrore che capii che si trattava di qualcosa di occulto. Usando un pendolo qualsiasi professionista si renderebbe ridicolo. Al giorno d'oggi è molto più opportuno costruire un apparecchio con un design moderno - è la soluzione più efficace.

L'apparecchio era in garanzia. Volevo rispedirlo immediatamente al mittente ed essere rimborsata. L'avevo pagato 50.000 corone (1.660 euro). Chiamai il rappresentante e gli dissi che l'apparecchio s'era rotto. Si misero a ridere... Non c'era infatti nulla che potesse rompersi.

Passiamo all'altro apparecchio - agenda tascabile "Psion", una specie di telefonino, ma un bel po' più grande. Sul display si può inserire il nome dell'omeopatico e del paziente. Premendo il tasto Mode l'omeopata invia delle informazioni (vale a dire il farmaco omeopatico) al paziente direttamente nel suo organismo. Queste informazioni possono essere inviate anche a distanza, a patto che l'omeopata conosca la data di nascita del paziente. Incredibile! Non ci credevo! Avevo utilizzato l'apparecchio diverse volte. Funzionava. Non avevo neppure bisogno degli omeopatici. Bastava avere con sé l'apparecchio. Agli ultimi corsi l'insegnante spiegava che nell'omeopatia non agiscono i principi attivi, ma si tratta soltanto di una trasmissione di informazioni. Rimasi sorpresa e delusa di me stessa. Erano cinque anni che andavo in giro per corsi e lezioni e solo ora lo venivo a sapere.

Chiesi a mio fratello (un ingegnere elettrotecnico) che tipo di informazioni invia l'apparecchio quando è in funzione. Mio fratello mi definì ingenua perché credevo a queste cose. Dopo aver esaminato l'apparecchio mi disse laconicamente: "Si tratta di una semplice agenda elettronica prodotta nel 1989". Non capivo.

Solo dopo aver pregato mi sembrò tutto chiaro: Nell'apparecchio non c'è assolutamente nulla, ma funziona. Deve essere magia! Deve essere qualcosa di occulto! Ero arrabbiata con me stessa perché avevo speso anche vari soldi per quelle apparecchiature. Telefonai così direttamente all'estero. Volevo ridare indietro gli apparecchi ed essere rimborsata. Una omeopata mi chiese perché li volevo restituire. Le risposi che avevo scoperto che era magia bianca e che non intendevo utilizzarli. Rimasi sorpresa dalla sua risposta: "Cara collega, cosa pensava che fosse?" Non ero delusa, ma delusissima. L'omeopata sapeva che si trattava di magia ma al corso non se ne fece parola.

Tra l'altro non riuscivo ancora a capire bene l'essenza dell'omeopatia - perché proprio l'omeopatia può essere sfruttata anche con apparecchi occulti? Non mi era chiaro. Così mi misi a studiare. Il primo libro che mi comprò mio marito era l'edizione di una lettera della Conferenza episcopale della Toscana. L'opera tratta di magia, predizione del futuro e influssi demoniaci. Fin dalle prime pagine mi fu chiaro che esiste una magia imitatrice, in base alla quale il simile genera qualcosa di simile. Mi venne subito in mente il primo principio dell'omeopatia, ovvero la legge dei simili (similia similibus curantur). Capii che i principi dell'omeopatia provengono dalla magia. La mia decisione era ora chiara - mai più omeopatia! E neppure la scuola francese. Altro che erbe e minerali... Qui si tratta di magia, magia bianca! Le cose si andavano chiarendo sempre di più. Ai corsi infatti molti aspetti non mi erano chiari, non capivo tutti i legami.

Il rinnegamento dello spirito dell'omeopatia

Come ho già accennato, si erano verificati dei problemi nei bambini. Mia figlia più grande, di 9 anni, mentre prendeva gli omeopatici di notte aveva brutti sogni, si svegliava, aveva paura. Non riuscivo a capire il perché, ma non avrei mai pensato che potesse dipendere dagli omeopatici. ll culmine fu raggiunto quando in un sogno vide il Diavolo che voleva costringerla a dire di "sì" e poi di nuovo che voleva tagliarle mani e piedi. Insieme a mia figlia pregai la preghiera di liberazione dallo spirito dell'omeopatia. I sogni non si ripeterono ma continuava ad aver paura prima di andare a dormire.

L'altra mia figlia non riusciva a respirare di notte e le sue condizioni peggioravano. Non aveva raffreddore, non le colava il naso e nessuna allergia. Si sentiva davvero male - non riusciva a respirare bene, cercava invano di soffiarsi il naso, era nervosa, dava calci alle coperte e svegliava i fratellini. Un giorno mi venne in mente: prova a pregare! Una notte, mentre ella aveva una delle sue crisi, la toccai con la mano e pregai la preghiera di liberazione dallo spirito dell'omeopatia. Con molta sorpresa constatai che si addormentò e poi dormì serena tutta la notte.

Mio figli, allora di 3 anni, aveva attacchi di aggressività per me inspiegabili quando prima di pranzo o colazione mi rifiutavo di dargli qualche dolciume che lui voleva. Faceva cadere gli oggetti dalle mensole, toglieva e buttava via le cose dagli armadi. Provavo con vari metodi educativi ma tutto sembrava vano. Anche in questo caso un giorno mi venne in mente di pregare. Dopo la preghiera si calmò e mangiò. Anche oggi continuano a piacergli molto i dolciumi, ma è capace di mangiarli nei momenti consentiti. A volte si inquieta, ma ubbidisce.

Solo nel caso di mia figlia più piccola non pregai la preghiera di liberazione. Aveva solo 6 mesi quando interruppi le cure omeopatiche. A lei avevo dato soltanto dosi basse e diluite di farmaci omeopatici, senza impiegare l'omeopatico costitutivo.

Ora dovevo far fronte ad un'altra questione: come continuare? Mi furono di grande aiuto degli esercizi spirituali per la guarigione interiore. Durante questi esercizi compresi lo stato in cui mi trovavo. Leggevo con molta intensità le Sacre Scritture. Fu proprio un testo della Bibbia ad ispirarmi a bruciare tutti i miei libri di omeopatia: "e un numero considerevole di persone che avevano esercitato le arti magiche portavano i propri libri e li bruciavano alla vista di tutti" (Atti 19, 19). Non sapevo però cosa fare degli strumenti. Ci misi sette mesi per capire che dovevo distruggere anche quelli. Li smontai insieme a mio marito e poi li bruciammo. E dentro di me dominava la pace...

La vita del fondatore dell'omeopatia

Per comprendere l'insegnamento sull'omeopatia è importante conoscere il personaggio e l'opera principale del medico Samuel Hahnemann, scopritore dei principi di questo metodo. Nessun altro infatti ha praticamente modificato i principi dell'omeopatia dopo questo medico alquanto controverso.


Christian F. Samuel Hahnemann nacque a Meissen nel 1755 da un pittore di porcellane. Alunno assai talentoso, ebbe la possibilità di studiare presso la scuola Sankt Afra del Principato. Oltre al francese, imparò bene anche l'inglese, il greco e il latino, tanto che iniziò a lavorare su ampia scala come traduttore, potendosi così pagare la retta e gli studi. A 20 anni iniziò a studiare medicina all'università di Lipsia. In seguito fu per due anni allievo del celebre medico von Quarin di Vienna. Qui conobbe il barone Samuel von Brukenthal e divenne suo medico di famiglia e bibliotecario. Von Brukenthal era un franco massone e nelle logge introdusse anche il giovane Hahnemann, allora solo ventiduenne. Qui ebbe i primi contatti col deismo (una dottrina secondo la quale Dio esiste ed è la causa primaria del mondo, ma non interviene affatto negli sviluppi di quest'ultimo; il mondo si sviluppa secondo leggi proprie - nota del redattore). Terminò gli studi con una tesi di dottorato in cui per la prima volta menzionò l'allora celebre Anton Mesmer, scopritore del cosiddetto magnetismo animale.

Dopo gli studi Hahnemann si trasferì come medico a Hettstedt e poi a Dessau, dove sposò Henriette Kuchler, figlia del farmacista locale. Dati vari insuccessi nello svolgimento della professione medica iniziò pian piano ad allontanarsi dalle pratiche terapeutiche. Come traduttore invece le cose andavano a gonfie vele. In una traduzione della Materia medica di Cullen (uno scienziato inglese) Hahnemann criticava la maniera in cui Cullen percepiva gli effetti curativi della corteccia di china. Attraverso vari esperimenti personali Hahnemann arrivò a scoprire l'omeopatia. A partire da quel momento si dedicò incessantemente alla formulazione dei risultati della nuova regola terapeutica. Nel 1796 pubblicò il "Saggio su di un nuovo principio per scoprire le virtù curative delle sostanze medicinali". In quest'opera per la prima volta egli menzionò il principio dell'omeopatia secondo cui il simile cura il simile (similia similibus curentur).

Non tardò ad arrivare la polemica e l'avversità di chi invece, fedele alla medicina scolastica, rifiutava appieno queste nuove idee. Nonostante le forti resistenze Hahnemann ottenne l'abilitazione presso l'università di Lipsia, dove a partire dal 1811 iniziò ad insegnare omeopatia. Al tempo stesso svolgeva anche la professione pratica e curava vari pazienti con questo metodo. Secondo le testimonianze di alcuni suoi sostenitori era riuscito ad ottenere guarigioni del tutto insperate. Nella sua opera nota come "Organon" del 1810 descrive l'origine e la modalità di azione del suo principio curativo. Quest'opera è considerata ancora oggi il fondamento dell'omeopatia.

A Lipsia Hahnemann ebbe diverse discussioni con i farmacisti a causa del fatto che somministrava medicine omeopatiche ai pazienti. Gli fu vietato di produrre medicinali da solo. In seguito si trasferì a Kothen dove poteva realizzare liberamente le proprie pratiche sotto la protezione del granduca. Qui trascorse un bel pezzo di vita e l'omeopatia iniziò a conoscere ampi sviluppi. Propizi allo sviluppo dell'omeopatia furono anche alcuni articoli significativi nella Gazzetta imperiale, il cui redattore era un certo Rat Becker, anch'egli massone.

Malgrado l'età ormai avanzata Hahnemann perfezionava sempre di più la sua arte terapeutica. Riuscì a diffondere a livello forse inquantificabile anche il secondo principio base - quello del potenziamento o dinamizzazione dei medicinali. Consigliava di non assumere i farmaci ma "solo di annusarli". A 80 anni, ormai vedovo, si risposò con una trentacinquenne francese, la pittrice Mélanie d'Hervilly e si trasferì a Parigi. Qui aprirono insieme un ambulatorio omeopatico. Mori il 2 luglio 1843.

L'Organon dell'Arte del Guarire

Nel 1810 Hahnemann a Lipsia pubblicò un'opera dal titolo "Organon della guarigione razionale"; le successive edizioni uscirono col titolo "L'Organon dell'Arte del Guarire". Sono qui specificati i pilastri metodologici e filosofici della medicina omeopatica. Nella premessa alla 6° edizione l'Autore critica la medicina allopatica del tempo e introduce una nuova concezione del curare - l'omeopatia, da egli stesso inventata. Definisce dei procedimenti terapeutici completamente opposti all'allopatia. Afferma che le malattie sono causate soltanto da interferenze nella forza spirituale che dà vita al corpo umano. Utilizzando il giusto farmaco omeopatico si produce un cambiamento spirituale e dinamico e una risintonizzazione delle condizioni del paziente. L'Autore chiama la scuola tradizionale come "opposto dell'omeopatia", come la notte è contrapposta al giorno.

Hahnemann critica la medicina allopatica classica che ricerca la causa del morbo per poi eliminarla. Secondo lui la maggior parte delle patologie ha origine nello spirito e pertanto non è possibile conoscerne la causa ricorrendo ai sensi umani. Arriva addirittura a definire le osservazioni degli anatomisti, degli anatomisti patologici e dei fisiologi come puro frutto della fantasia. Ribadisce diverse volte che le cause delle malattie non sono di natura materiale. Non crede alla trasmissione fisica della malattia, per esempio in una ferita, attraverso la pelle. Ritiene errate tutte le opinioni materiali volte a spiegare l'origine e l'essenza delle patologie. Secondo Hahnemann le malattie dell'organismo umano sono provocate e tenute in vita soltanto da una forza spirituale dinamica. E in questo si rifà ad un saggio e buon Creatore che gli ha permesso di scoprire l'arte curativa dell'omeopatia. Potrebbe sembrare un pensiero da credente, cristiano. Quali sono invece le vere fonti teologiche alla base del suo pensiero?

Se Hahnemann avesse approvato la vita cristiana, avremmo potuto trovare le motivazioni delle sue teorie spirituali nella Parola di Dio, nelle Sacre Scritture. Invece non è così. Hahnemann rifiuta le basi del Vangelo, compresa la persona di Gesù Cristo. In una lettera al suo allievo Stapf (Brief an Stapf, Kothen 1830) scrive:

"Come segno importante per la nostra epoca considero il fatto che oggi possiamo leggere Confucio. Presto lo abbraccerò nel regno delle anime felici, questo eccelso filantropo, che ci conduce lungo sì retto cammino alla sapienza e a dio, con già sei secoli e mezzo d'anticipo rispetto a quel Farneticatore".

Secondo Hahnemann il "Farneticatore" sarebbe Gesù di Nazaret, che non lo farebbe camminare lungo la retta via della saggezza, ma insieme a pubblicani e peccatori ricerca una via angusta per giungere al Regno di Dio sulla terra; qualcuno che dalla croce si rivolge a un ladrone; insomma un uomo di dolore sconveniente per Hahnemann.

Hahnemann aveva basato le proprie teorie sui principi all'epoca assai diffusi della religione naturale. Fin da giovane e per tutta la vita fu un audace sostenitore del deismo. La sua corrispondenza (lettere, manoscritti) e la sua militanza nelle logge massoniche rivelano apertamente quali fossero i suoi pensieri.

Come viene considerato l'Organon oggi? Ancora oggi l'omeopatia viene applicata secondo gli stessi principi utilizzati ai tempi di Hahnemann. I fautori di questo metodo continuano a considerare validi gli assiomi iniziali. Si astengono però dall'impiegare fantasiose metafisiche definizioni a mo' del loro primo ispiratore. E così dimenticano che senza i concetti spirituali del fondatore l'omeopatia diviene incomprensibile. Affinché le spiegazioni date oggi siano adeguate all'era moderna (il 21° secolo), quel che originariamente era giustificato in termini spirituali viene sostituito con nuove espressioni: termini scientifici. A tutt'oggi, duecento anni dopo la scoperta, non è stata ancora fornita nessuna prova scientifica basata su risultati di ricerche a sostegno dei principi fondamentali dell'omeopatia.

Studi clinici e registrazione dei farmaci omeopatici

Finora non esiste nessuno studio clinico che riporti prove plausibili dell'efficacia degli omeopatici. Nella prestigiosa rivista medica "Lancet", volume 344 del 1994 l'omeopata Reily illustra uno studio sull'efficacia degli omeopatici nella terapia dell'asma di origine allergica. In conclusione riporta che l'omeopatico è più efficace del placebo. Tuttavia, il numero successivo della stessa rivista (volume 345 del 1995) riporta un articolo in cui si afferma che lo studio ha diversi errori che hanno potuto falsare completamente i risultati.

Nel British Medical Journal vol. 324 del 2002 è stato pubblicato uno studio clinico controllato a doppio cieco randomizzato di Lewis et al.: Utilizzo del potenziamento ultramolecolare degli allergeni per la cura dei soggetti asmatici allergici alla polvere domestica. Allo studio hanno preso parte 242 soggetti asmatici con test positivo alla polvere domestica. Quanto ai risultati però non v'era alcuna differenza tra il gruppo placebo e il gruppo di persone che facevano uso di omeopatici.

Nel British Journal of Clinical Pharmacology nel 2003 è stato pubblicato un lavoro di Brien, Lewith e Bryant dal titolo: L'omeopatia ultramolecolare non ha alcun effetto clinico comparabile. Si tratta di uno studio controllato a doppio cieco randomizzato, con placebo e Belladonna 30C. L'obiettivo dello studio era di capire se la diluizione ultramolecolare di Belladonna 30C si differenzi o meno dagli effetti del placebo. I risultati però non hanno confermato nessuna differenza significativa tra i due gruppi esaminati. Durante lo studio sono stati riscontrati ben 37 effetti indesiderati, di cui due gravi - forti dolori addominali che possono essere collegati all'assunzione dell'omeopatico Belladonna.

Voglio soltanto sottolineare che gli studi sopra menzionati sono stati pubblicati su riviste internazionali che di norma non sono facilmente accessibili ai medici. Nelle riviste specializzate slovacche non ho trovato alcuno studio clinico. Nell'opera "Farmacologia e tossicologia" di Lüllmann (Grada 2002) si legge:

"nel 1996 un gruppo di esperti della Commissione Europea ha deciso che i farmaci omeopatici sono soggetti alle stesse condizioni di test delle medicine tradizionali e la loro efficacia e sicurezza deve essere accertata sempre alle stesse condizioni (studi clinici controllati). Da quanto risulta dalle posizioni correnti dei nostri centri di controllo, il successo o l'insuccesso delle metodiche alternative (tra cui anche l'omeopatia) può essere valutato soltanto da professionisti che conoscono ed applicano la metodica in questione. Si tratta di un presupposto che è in contrasto con qualsiasi metodologia critica scientifica."

Così i farmaci omeopatici, spacciati come medicinali, vengono a mancare dell'attributo principale dei medicinali - ovvero della comprovata efficacia. Nei Paesi UE gli omeopatici vengono registrati senza alcun problema e senza comprovarne l'efficacia. Al contrario, nei Paesi in cui prima della registrazione si richiede anche che sia comprovata l'efficacia (per esempio in Norvegia), non è registrato nemmeno un preparato omeopatico. In Slovacchia, tra il 1991 e il 1993 le medicine omeopatiche hanno superato i test dell'Istituto di controllo dei medicinali e oggigiorno sono disponibili sul mercato. Ricordiamo però che la loro efficacia è stata giudicata da un omeopata.

Le opinioni delle società mediche specializzate

Il comitato permanente dei medici della Comunità Europea, che raccoglie le organizzazioni mediche dei Paesi UE, classifica l'omeopatia tra i metodi con principi non comprovati. Nel 1992 i rappresentanti delle società farmaceutiche europee a Belgirat hanno espresso parere negativo verso questo tipo di terapia. Sulla base delle analisi dei principi omeopatici e degli studi clinici, molte società mediche professionali nei paesi sviluppati rifiutano l'omeopatia come metodo irrazionale e non scientifico. Per simili ragioni non sono propensi ad accogliere gli omeopati e le loro società tra le organizzazioni mediche rinomate a livello mondiale. La Società Omeopatica Slovacca non fa parte delle organizzazioni mediche specializzate. In Slovacchia l'omeopatia può essere realizzata soltanto come arte curativa.

Conclusione

Quando ho partecipato ai corsi di omeopatia nessuno mi ha chiesto di esibire la laurea in medicina. L'omeopatia non è un settore della medicina e pertanto nei fori medici non è neppure argomento di dibattiti pubblici. Non si tratta di un metodo lege artis (conforme alle raccomandazioni scientifiche e mediche). Se il medico trascura un caso e prescrive soltanto farmaci omeopatici, può addirittura essere punito dalla legge. La Società Omeopatica Slovacca accoglie ufficialmente tra le proprie schiere medici e farmacisti, ma solo perché spera di ottenere un posto tra le organizzazioni mediche. Data la natura non medica delle sue metodologie non vi è però finora ancora arrivata.

Attraverso il mio contributo voglio sottolineare il carattere spiritualmente occulto dell'omeopatia. Molti medici non ne sanno nulla. Ai corsi di formazioni i referenti utilizzano diverse formulazioni pseudoscientifiche: energia vitale, informazioni, ecc. Un medico che si addentra nell'omeopatia, inizia a seguire metodi EAV, medicina cinese, ecc. può cadere nella trappola dell'occultismo. Pian piano cambiano i suoi pensieri; e diventa difficilissimo uscirne fuori.

 

Dott.ssa Emília Vlčková


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